Tarip: normativa europea per la raccolta puntuale dei rifiuti

30 gennaio 2025

Paola Ciaramella

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Che cos'è la Tarip e come viene applicata in Europa e Italia

La Tarip, o tariffa puntuale, è un sistema di pagamento della tassazione sui rifiuti che tiene conto dell’effettiva produzione dei rifiuti da parte dei cittadini.

Il calcolo della tariffa puntuale dei rifiuti avviene sulla base di una quota fissa e di una quota variabile. La parte fissa è calcolata sulla base dei metri quadri dell’immobile – sia per le utenze domestiche che non domestiche – e del numero dei componenti del nucleo familiare – soltanto per le utenze domestiche. Il calcolo della quota variabile, invece, avviene in base alla quantità di rifiuto di indifferenziato – il RUR (Rifiuto Urbano Residuo) – prodotto e conferito dalle utenze.

Nel 2004, con la Direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale, la Comunità Europea adotta il principio del ‘chi inquina paga’ e di ‘responsabilità ambientale’, stabilendo che quanti provocano un danno ambientale debbano farsi carico dei costi per ripararlo.

Quattro anni più tardi, la Direttiva Quadro Rifiuti 2008/98/CE, stabilisce delle misure comuni per gli Stati membri dell’UE, allo scopo di proteggere l’ambiente e la salute umana, riducendo l’impatto negativo derivante dalla produzione e dalla gestione dei rifiuti.

La Direttiva introduce il concetto di ‘gerarchia dei rifiuti’, che comprende una serie di azioni per la gestione dei rifiuti, vale a dire, in ordine di priorità: prevenzione; preparazione per il riutilizzo; riciclaggio; recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia; smaltimento.

Tarip, normativa europea ed economia circolare

A dicembre 2015 la Commissione Europea presenta il cosiddetto ‘pacchetto sull’economia circolare’, un piano d’azione che comprende quattro direttive: sui rifiuti; sulle discariche, sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio; sui veicoli fuori uso, le pile e gli accumulatori, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).

Il modello di economia circolare intende minimizzare la quantità dei rifiuti fino ad eliminarne i quantitativi. In particolare, la nuova Direttiva 2018/851 relativa ai rifiuti modifica quella 2008/98/CE, stabilendo, entro il 2035, un obiettivo del 65% dei rifiuti urbani riciclati negli Stati membri e una quota massima del 10% dei rifiuti urbani in discarica.

Tra gli strumenti che consentono l’attuazione della gerarchia dei rifiuti c’è l’applicazione di regimi di tariffa puntuale e di Pay-As-You-Throw (‘paghi per quanto butti’): tali regimi «gravano sui produttori di rifiuti sulla base della quantità effettiva di rifiuti prodotti e forniscono incentivi alla separazione alla fonte dei rifiuti riciclabili e alla riduzione dei rifiuti indifferenziati».

Il regime PAYT oggi è adottato in 17 Stati membri dell’Unione Europea, ma soltanto alcuni tra questi – Austria, Germania, Finlandia, Irlanda – lo applicano in maniera sistematica in tutti i comuni (Fonte: Fondazione Operate, Pay As You Throw Toolkit for European Cities, settembre 2019).

Quali normative regolano la Tarip in Italia?

Il primo cambiamento significativo dal punto di vista normativo, che ha portato, negli anni successivi, all’implementazione della Tarip in Italia, risale al 1997, con il Decreto Ronchi (D.Lgs. n. 22 del 5 febbraio), che ha introdotto per la prima volta direttive precise a favore dell’economia circolare e del riciclo dei rifiuti. Nel 1997, la raccolta differenziata nel nostro Paese toccava poco più del 9% dei rifiuti prodotti, mentre la stragrande maggioranza di questi era destinata alla discarica. Percentuale che da allora è cresciuta in maniera esponenziale, tanto che nel 2022, la quota di raccolta differenziata ha raggiunto il 65,2% della produzione nazionale (Fonte: ISPRA, Rapporto Rifiuti Urbani Edizione 2023). Vent’anni dopo, nel 2017, il DM del 2017 sulla Tari Puntuale definisce la normativa sulla Tarip per i comuni italiani. In particolare, il Decreto stabilisce il contesto normativo necessario per misurare, calcolare e in definitiva implementare una raccolta rifiuti con il sistema della tariffa puntuale, secondo il principio “paghi in proporzione a quanta spazzatura produci”. Secondo il III Rapporto IFEL Fondazione ANCI sui sistemi di tariffazione puntuale dei rifiuti urbani, pubblicato nei primi mesi del 2024 e contenente i dati relativi al 2022, attualmente i Comuni italiani che applicano regimi di tariffazione puntuale sono 1.117, con una popolazione complessiva di 8.145.205 abitanti.
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